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protocollo d’intesa tra ASL 5, Società della Salute e Aziende dell’AVC

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Ex esposti amianto: protocollo d’intesa tra ASL 5, Società della Salute e Aziende dell’AVC

Giovedì 18 marzo scorso ha avuto luogo l’iniziativa pubblica di presentazione dei risultati della prima fase di realizzazione del progetto di sorveglianza sanitaria di lavoratori ex esposti ad amianto delle aziende dell’Alta Val di Cecina. Il progetto, coordinato dal Dipartimento di Prevenzione della Azienda USL 5 di Pisa in collaborazione con la Società della Salute dell’Alta Val di Cecina, coinvolge gli ex lavoratori di ENEL e ISOLVER, ATI SALE e SOCIETA’ CHIMICA LARDERELLO. Le prime due Aziende hanno aderito da subito al protocollo di intesa che ha dato avvio al progetto dal marzo 2008 e per i loro ex lavoratori l’indagine sanitaria si è già conclusa nel dicembre scorso. I dati di seguito riportati si riferiscono a questa prima fase.

Sono stati invitati a visita 620 soggetti, se ne sono presentati 405 (pari al 65%). La ricostruzione diretta della storia lavorativa effettuata con gli ex lavoratori ha consentito di valutare che circa l’80% della popolazione esaminata è stata esposta ad amianto seppur con diversa intensità. Come è noto l’amianto non rientrava, in questa zona, direttamente nel ciclo produttivo ed era invece utilizzato diffusamente come coibente in impianti e manufatti. L’esposizione avveniva sostanzialmente nelle operazioni di coibentazione e scoibentazione, e nelle aree vapordotti, centrali, perforazioni ecc.

Con questo intervento si è rilevato che il 26% della popolazione in esame presentava patologia e/o segni di esposizione ad amianto, mai rilevati precedentemente. Si tratta in prevalenza di placche pleuriche (lesioni cosiddette benigne ma che dimostrano appunto la pregressa esposizione), asbestosi (interessamento fibrotico del tessuto polmonare) e quadri polmonari con le due patologie associate. Su 105 patologie e quadri di esposizione all’amianto segnalati all’INAIL, 40 (38%) sono state riconosciute come patologie correlate al lavoro, mentre 45 (42%) hanno avuto esito negativo. I restanti 20 casi sono in corso di valutazione. Il grado di riconoscimento è stato tale da non dare luogo per ora a rendite per i soggetti interessati tranne che per un caso di carcinoma polmonare. In questa stessa popolazione, oltre ai 105 casi diagnosticati con questo intervento, sono presenti altri 26 casi di patologia già diagnosticati da altre strutture e già riconosciuti dall’INAIL. Anche in questo gruppo si segnala la presenza di un carcinoma polmonare. In totale, pertanto, nella popolazione esaminata i casi che presentano una patologia o segni di esposizione risultano 131, con una percentuale complessiva di casi positivi superiore al 30% con la presenza di 2 tumori polmonari. In conclusione si può affermare che il progetto ha riscosso l’interesse dei destinatari, vista anche l’alta adesione agli inviti. I quadri diagnosticati confermano una presenza importante dell’amianto come fattore di rischio pregresso nelle aziende del territorio dell’Alta Val di Cecina e ci confortano nell’utilità di tali interventi di tutela della salute da parte del Servizio Sanitario Nazionale, condotti gratuitamente a favore degli ex lavoratori interessati.Va riconosciuto che il ruolo principale di promozione del progetto è da attribuire allo stimolo delle associazioni dei lavoratori e in particolare alle organizzazioni sindacali dei pensionati. E’ stata fondamentale comunque la sensibilità delle Istituzioni locali, ma anche la partecipazione delle Aziende che hanno fornito gli elenchi dei loro ex dipendenti e che si sono impegnate ad applicare lo stesso protocollo di sorveglianza sanitaria anche ai soggetti che in passato hanno avuto esposizione all’amianto e che sono ancora oggi al lavoro con altre mansioni. Nella rete delle collaborazioni locali sono stati coinvolti anche i medici di famiglia affinché i soggetti fossero seguiti nel tempo con il supporto tecnico del Servizio di Prevenzione nei Luoghi di Lavoro della Azienda USL locale.

A conclusione della prima fase del progetto che ha coinvolto gli ex dipendenti di ENEL e ISOLVER, i Sindaci della zona hanno espresso la loro determinazione nel dare prosecuzione al progetto come previsto dal protocollo d’intesa, procedendo con i richiamo degli ex lavoratori di Atisale S.p.a. e Società Chimica Larderello S.p.a., anche se quest’ultima al momento non ha ancora sottoscritto il protocollo d’intesa. Il progetto, per la sua natura sperimentale, rappresenta comunque solo l’avvio di un percorso più strutturato che sarà oggetto della futura programmazione e che dovrà avere come obiettivo la creazione di un sistema in grado di rispondere con continuità e in modo efficace a coloro che sono stati vittime di esposizione ad amianto.

Pisa, 23 marzo 2010

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